“LE PAROLE CONTANO: POSSONO DISTRUGGERE O COSTRUIRE”

GIORNATA CONTRO BULLISMO E CYBERBULLISMO 7 febbraio 2025 Titolo dell'attività: "LE PAROLE CONTANO: POSSONO DISTRUGGERE O COSTRUIRE"

Obiettivi

Obiettivi:

●     Sensibilizzare gli alunni al potere delle parole e al loro impatto sugli altri.

●     Insegnare a riconoscere le parole ostili e a comprenderne le conseguenze.

●     Promuovere la ricerca di alternative positive e costruttive per esprimere le proprie opinioni.

●     Sviluppare le capacità di ascolto attivo e di dialogo costruttivo.

Contenuti

Titolo dell’attività: “LE PAROLE CONTANO: POSSONO DISTRUGGERE O COSTRUIRE”

Obiettivi:

     Sensibilizzare gli alunni al potere delle parole e al loro impatto sugli altri.

     Insegnare a riconoscere le parole ostili e a comprenderne le conseguenze.

     Promuovere la ricerca di alternative positive e costruttive per esprimere le proprie opinioni.

     Sviluppare le capacità di ascolto attivo e di dialogo costruttivo.

Docenti coinvolti: i docenti delle classi prime alla 2° ora

                               i docenti delle classi seconde alla 3° ora

                               i docenti delle classi terze alla 4° ora

Materiali:

     PDF “LE PAROLE CHE NON VOGLIO”

     Un cartellone

     LIM

     Esempio di situazioni conflittuali (puoi trovarli in libri, film, o chiedere agli stessi alunni di proporne)

Svolgimento:

  1. Introduzione per tutte le classi:

     Iniziare con una breve discussione sul significato delle parole e sul loro potere di ferire o guarire.(PER LE CLASSI PRIME: VISIONE DEL MONOLOGO DI PAOLA CORTELLESI – LE CLASSI SECONDE E TERZE ASCOLTERANNO IL BRANO “SOGNA RAGAZZO SOGNA” oppure “GUERRIERO”, a scelta del docente che svolge l’attività, E NE LEGGERANNO IL TESTO).

     Chiedere agli alunni di fare degli esempi di parole che possono far sentire male e di parole che invece possono far sentire bene.

     Spiegare il concetto di “parole ostili” e le loro conseguenze negative.

 

  1. Attività di gruppo (divise per classe):

     LE CLASSI PRIME: “La caccia alle parole: gli alunni iniziano esplorando le parole che fanno male: insulti, espressioni negative. Si discute in gruppo e si stila una lista delle “parole tossiche”, scrivendole alla LIM. Dopo la discussione in gruppo la classe esprime un voto su quanto tossiche siano le parole scritte alla LIM (da 1: poco tossica a 5: estremamente tossica). Le parole tossiche saranno trascritte su un cartellone sotto forma di elenco, in modo che occupino solo metà dello spazio a disposizione.

 

     LE CLASSI SECONDE: Ricevono il cartellone con l’elenco delle parole tossiche dai compagni delle classi prime. Inizialmente si riflette in gruppo sulle emozioni che queste parole possono suscitare e sulle loro possibili conseguenze e sul fatto che non basta eliminare una parola: bisogna sostituirla con qualcosa di migliore! Gli studenti propongono alternative creative, rispettose e inclusive per ogni parola tossica e la trascrivono nello spazio libero rimasto sul cartellone.

 

     LE CLASSI TERZE: Ricevono il cartellone con le parole generate dai compagni delle classi prime e seconde. Dopo una breve riflessione sulle emozioni che queste parole possono suscitare e sulle loro possibili conseguenze., gli alunni propongono gli articoli del manifesto della scuola dal titolo “LE PAROLE CHE NON VOGLIO”. Gli articoli selezionati saranno poi trascritti da alcuni alunni della 3A e 3B su un infografica Canva, che potrà essere diffusa in tutta la scuola sia in digitale che in formato cartaceo.

LINK AL FILE CANVA: https://www.canva.com/design/DAGcYqhmL1s/bqnuZJlvuV1B2nyU3r5AeQ/edit?utm_content=DAGcYqhmL1s&utm_campaign=designshare&utm_medium=link2&utm_source=sharebutton

  1. Discussione finale (PER TUTTI):

     Discussione finale per ricapitolare i concetti chiave e per sottolineare l’importanza di scegliere le parole con cura.

     Chiedere agli alunni di riflettere su come possono applicare quanto imparato nelle loro relazioni quotidiane.

Valutazione:

     Osservare l’attivo coinvolgimento degli alunni durante le attività.

     Valutare la capacità degli alunni di riconoscere le parole ostili e di proporre alternative costruttive.

     Verificare se gli alunni sono in grado di applicare quanto imparato in situazioni reali.

Consigli aggiuntivi:

     Si può creare un angolo della classe dedicato alla comunicazione non violenta, dove gli alunni possono trovare il cartellone con le alternative alle parole tossiche ed il manifesto delle “parole che non voglio”.

Estensioni:

     Si può organizzare un dibattito su un tema controverso, incoraggiando gli alunni a esprimere le proprie opinioni in modo rispettoso.